Wine Festival 2015: i miei incontri a Merano

Merano wine festival 2015Un altro successo. Complice un incredibile clima primaverile, il Merano wine festival archivia un’altra edizione al top.  Ancora una volta altissima l’affluenza dei visitatori che per cinque giorni hanno affollato il Wine festival 2015, per conoscere e degustare i prodotti delle 450 case vinicole e dei 200 artigiani del gusto selezionati dal Merano wine award e Culinaria selection. Ennesimo risultato utile per la Gourmet’s international, braccio operativo  di Helmuth Kocher, presidente e fondatore, 24 anni fa,  del Merano Wine Festival.

Se è scontata la soddisfazione degli organizzatori, tanti pollici sù anche tra i produttori che in prima persona hanno presidiato le rispettive postazioni: Merano è Merano. E’ immagine, è promozione, è confronto con appassionati che pagano  biglietti d’ingresso salati e se ne intendono, è incontro tra amici che si ripete con allegria, di anno in anno. Magari davanti a una birra. Il business, se c’è, bene, se non c’è amen.  La voglia di esserci vince.

Certo ci sono anche critiche. Gli spazi della magnifica Kurhaus sono sfruttati come di più non si può, ci sono aree più agevoli e altre meno, ed è comprensibile il disagio delle aziende che si sentono più sacrificate. E poi l’organizzazione: severissima, implacabile, incorruttibile. E’ stato fatto Santo subito quell’addetto che, non conoscendolo, ha impedito al potente Kocher di uscire da un varco proibito…tra la gioia dei presenti!

Ma appunto, Merano è Merano: e per l’occasione «si trasforma nella capitale del vino in Europa e nel salotto buono della raffinatezza», per dirla con il «temibile» Helmut. Al quale si può dire tutto, meno che non sappia selezionare un parterre di qualità. Non solo. Merano Wine Festival vuol dire anche focus interessanti. Come lo spazio dedicato ai vini biologici biodinamici e naturali o il Cult dedicato agli enologi:  Franco Bernabei, Maurizio Castelli, Giuseppe Caviola, Roberto Cipresso, Carlo Ferrini, Stefano Chioccioli, Riccardo Cotarella, Luca D’Attoma, Salvo Foti e Luigi Moio. Ovvero i magnifici dieci papà di vini che rappresentano altrettanti punti fermi dell’enologia italiana.  E che dire delle degustazioni a scopo benefico? L’Apparita del Castello di Ama, il Mille e una Notte di Donnafugata, il Luce della Vite, il Sagrantino di Montefalco di Arnaldo Caprai: sono solo alcune delle etichette protagoniste delle Charity WineMasterClasses. Mentre tra le proposte della Gourmet Arena ha lasciato il segno il progetto Cooking farm promosso da Genagricola in collaborazione con il Merano Wine Festival: una divertente sfida ai fornelli tra 4 donne dell’Associazione delle donne coltivatrici  sudtirolesi e 9 chef stellati e non.

Ps La presenza del produttore è molto importante e quest’anno ho notato qualche assenza di troppo….

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