Redditività: chi vince sui 3 anni
< Le famiglie Mini graduatorie >

3 anni di redditività oltre il 15%
A eccezione di Ruffino, Farnese group e Duca di Salaparuta, sono tutte aziende a proprietà familiare quelle che sfoggiano gli indici di redditività più elevati. Questa ambita graduatoria , stilata in base all’incidenza dell’ebitda sul fatturato, è dominata quest’anno dalla Tenuta San Guido del marchese Nicolò Incisa della Rocchetta, ovvero il produttore del mitico Sassicaia, il rosso cult, tra i più famosi e quotati al mondo. E’ lui che, con un rapporto tra ebitda e fatturato del 59,2%, scavalca i cugini Marchesi Antinori, titolari del 41,6%. Al terzo posto Cusumano, seguita da Marchesi de’ Frescobaldi che ha migliorato il suo rapporto di due punti, fino al 30,3%, scalando la graduatoria. Si riduce di un paio di punti l’indice delle Cantine Ferrari della famiglia Lunelli: la maison spumantistica trentina, guidata dai cugini Matteo, Marcello, Camilla e Alessandro, resta una presenza fissa di questa graduatoria. Ancora quest’anno i Lunelli figurano in classifica con le sole Cantine Ferrari, ma il loro Gruppo Lunelli comprende anche le Tenute che producono vini fermi in Umbria e Toscana, l’acqua minerale Surgiva, la Grappa Segnana. Prima (è augurabile) o poi entreranno in graduatoria con un consolidato che esprime la forza reale del gruppo. Passa da 28,4% a 27,8% Santa Margherita, mentre nel suo secondo anno di presenza in classifica la Falesco della famiglia Cotarella conferma la sua presenza nella classifica della redditività a quota 26,5%.

Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta

Matteo, Camilla, Alessandro e Marcello Lunelli
alla guida delle Cantine Ferrari

Giovanni Geddes
ad Marchesi de’ Frescobaldi

Renzo Cotarella
ad Marchesi Antinori

Cristina Arturo e Paolo Ziliani,
alla guida della Guido Berlucchi

Umberto Cesari

Giacomo e Gabriella Rallo con Josè e Antonio
proprietari di Donnafugata

Castellani Piergiorgio
proprietario della toscana Castellani

Diego Cusumano
alla guida della siciliana Cusumano
Fedelissimi di questa graduatoria anche Masi agricola (scende di oltre 1 punto) , Ruffino (sale di due punti), Guido Berlucchi della famiglia Ziliani (un punto in meno): i fratelli Arturo, Cristina e Paolo guidano la maggiore cantina in Franciacorta all’insegna della sostenibilità, avendo già convertito al biologico l’intero vigneto. Umberto Cesari (solida cantina romagnola guidata da Gianmaria Cesari), Barone Ricasoli e Donnafugata, importante griffe siciliana della famiglia Rallo, sono altre presenze consolidate nella fascia dal 20% in sù. Quota raggiunta quest’anno anche da Planeta e Allegrini. Sempre in questo segmento, ecco un nuovo ingresso al decimo posto, con un indice del 22%: se lo aggiudica la toscana Castellani. Quest’ultima è una new entry della classifica 2014: più di 44 milioni di fatturato, realizzati per il 92% sui mercati esteri, 6 tenute in Toscana per 190 ettari di vigneti prevalentemente a Sangiovese, l’azienda centenaria di Piergiorgio Castellani è anche la pioniera in Italia dell’utilizzo dell’innovativo tappo Helix, il primo tappo di sughero che si avvita e si svita in una bottiglia di vetro provvista di apposita filettatura, creata da Amorim group primo produttore mondiale di sughero e Owens-Illinois leader nella produzione di contenitori di vetro. Con la sua azienda Castellani è il primo ad aver già commercializzato con successo tre etichette negli Usa.
Nella fascia dal 15% al 20% si concentrano 8 cantine: dalla siciliana Tasca d’Almerita alla sarda Argiolas fino a Umani Ronchi.
Interessante l’analisi dell’andamento negli ultimi 3 anni. Appare evidente il progresso costante e deciso di alcune realtà come Tenuta San Guido, Marchesi Antinori, Marchesi de’ Frescobaldi, Ruffino Tasca d’Almerita, Farnese, Duca di Salaparuta.
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