Franciacorta Mosnel: storica verticale di EBB per festeggiare 180 anni

Lucia e Giulio Barzanò

Lucia e Giulio Barzanò

Il sorriso ti conquista al primo incontro: Lucia Barzanò è una giovane imprenditrice del vino  simpatica, in gamba, piena di passione e di entusiasmo per il suo lavoro. Assieme a suo fratello Giulio è alla guida del Mosnel una delle più antiche aziende della Franciacorta, in quel di Camignone di Passirano, che appartiene da cinque generazioni alla loro famiglia.

A gettare le basi del Mosnel di oggi è stata però la loro mamma, Emanuela Barzanò Barboglio: donna dalle grandi visioni e indubbia capacità progettuale, fin da ragazza ha lavorato su due fronti. Prima di tutto ha puntato sulla creazione di un’azienda moderna e sulla valorizzazione di un patrimonio viticolo di 39 ettari vitati che, caso unico nella zona, è interamente raccolto intorno al corpo aziendale. Ma al tempo stesso ha lavorato e ha creduto fin dall’inizio nella crescita e nell’affermazione del territorio che era la culla della sua azienda, la Franciacorta.

Tra i soci fondatori del Consorzio Franciacorta, Emanuela Barboglio, ha sempre aderito con convinzione alle iniziative che puntavano alla qualificazione del suo terroir. E nel 1990 rinuncia alla leadership conquistata sul mercato dello Charmat per sposare anima e corpo il metodo classico e quella spinta alla qualità che ha fatto volare in alto la Franciacorta e ha caratterizzato tutti i passi aziendali restando oggi la stella polare dei suoi figli.

Giulio e Lucia si sono divisi i compiti: il fratello segue la parte tecnica, la sorella il marketing, l’export, le relazioni esterne. Il risultato è una conduzione efficace che, tra l’altro, ha imboccato ormai da tempo la strada delle viticoltura biologica, con una visione a 360° che comprende, per esempio, anche l’adesione al Protocollo Itaca  che punta a misurare l’impronta carbonica dell’azienda nel suo complesso e anche di ogni singola bottiglia prodotta. O ancora l’utilizzo di un Atomizzatore a recupero: un macchinario provvisto di gocciolatoio che non fa cadere a terra nemmeno una goccia del rame, zolfo e piretro utilizzati per i trattamenti fitosanitari della vigna.

Chardonnay (per il 70%) , Pinot bianco (20%) e Pinot nero (10%) sono i tre vitigni che compongono i 15 vigneti in cui si articolano  i 39 ettari  vitati di proprietà. Uve raccolte a mano e uso della barrique di rovere francese per la fermentazione di tutte le tipologie, nella cantina del Mosnel (che proprio di recente ha deciso di eliminare dal suo marchio l’articolo Il) ci sono tre Franciacorta senza annata,  (Franciacorta brut, il Pas Dosè e il Rosé) e tre millesimati: il Satèn, il Parosé (dal ricco medagliere, è uno dei primi Rosé pas dose d’Italia)  e l’Extra brut EBB  dedicato alla mamma, che «rappresenta il prodotto del cuore e della nostra maturità produttiva», come sottolineano all’unisono Lucia e Giulio Barzano.

img_8303.jpgEd è proprio questo cavallo di razza chiamato con le iniziali del nome della mamma, che è stato il protagonista di una straordinaria verticale di 10 annate , dal 2003 al 2012, con la quale sono stati celebrati i primi 180 anni di storia del Mosnel. Chardonnay in purezza figlio dei vigneti Dosso, Limbo, Larga, Mosnel e Roccolo che si stendono nel comune di Passerano con esposizione est-sud-est, l’EBB rappresenta in concreto il desiderio dei Barzanò di creare un vino intenso, elegante, vibrante. Una cifra stilistica che accompagna il bicchiere negli anni, espressione pura dello stile Franciacorta, con una graduale e convincente riduzione del dosaggio che si traduce in un extra brut nell’annata 2006. Da allora in avanti gli zuccheri totali sono stati compressi tra 2,5 e 4gr/l.img_8306.jpg

Lasciando ad altri analisi degustative teniche, il vino che ho assaggiato, quello in particolare dal 2006 in avanti (escludendo un giovanissimo 2012) è un vino dalle grandi potenzialità, capace di sfidare molti abbinamenti, sicuramente di grande piacevolezza.

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