Masottina: sostenibilità e rebranding

Masottina: cuore spumantistico del  gruppo vitivinicolo Famiglia Dal Bianco. 280 ettari di vigneti al servizio delle varie produzioni, di cui il  Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore docg e in particolare le Rive di Ogliano rappresentano la punta di diamante. Proprio quest’anno il gruppo festeggia i suoi primi 75 anni e lancia  il rebranding di Masottina e delle sue linee: «Abbiamo deciso di cambiare marcia, sviluppando una nuova immagine coordinata che ci rispecchiasse e comunicasse il grande lavoro sin qui svolto dalla mia famiglia, per esempio sul fronte della sostenibilità in tutte le sue declinazioni» racconta Federico Dal Bianco vicepresidente.

Federico Dal Bianco, MASOTTINA

Federico Dal Bianco, MASOTTINA

Si tratta di un impegno a 360°. Il rispetto per l’ambiente e l’attenzione alla salute del consumatore iniziano dalla materia prima che Masottina sceglie per  produrre i propri vini: 193 ettari certificati SQNPI (protocollo che garantisce al consumatore qualità e attenzione  verso l’ambiente) e le uve provenienti da Terre di Ogliano, sono tutte  coltivate secondo questo protocollo. Altri 86.5 ettari sono curati secondo i dettami della pratica biologica.  Sostenibilità ambientale vuole anche dire scegliere materiali di confezionamento a basso impatto  ambientale, quali vetri più leggeri (che però garantiscano la protezione del vino), capsule  Carbon FOOTPRINT, etichette in materiali biodegradabili o prodotti con carte FSC.  Un importante contributo, inoltre, è l’impianto fotovoltaico che permette di usufruire di energia verde per  la creazione dei vini.  Infine c’è l’ etica del lavoro e sostenibilità economica della produzione: per questo  Masottina ha scelto di aderire volontariamente all’audit SMETA.  Acronimo di Sedex Members Ethical Trade Audit è una metodologia di audit e  modulistica rilasciata da SEDEX (Supplier Ethical Data Exchange) al fine di garantire e dimostrare  l’impegno dell’azienda per le problematiche sociali e gli standard etici ed ambientali lungo tutta la catena di  fornitura.

E’ questa la  filosofia operativa che guida le mosse di un gruppo familiare che vede all’opera il papà Adriano Dal Bianco, enologo, oggi alla guida dell’azienda con i figli Federico, vicepresidente e Filippo, direttore vendite a cui si affianca la moglie Franca che coordina l’amministrazione e il figlio più giovane Edoardo che collabora per la parte gestionale e produttiva.

Tra le iniziative più importante c’è un approccio più attento al mercato interno:

«Ci stiamo impegnando sul mercato italiano che avevamo trascurato negli anni passati vista la nostra vocazione internazionale», sottolinea Federico. «In pratica stiamo sviluppando una rete vendita e un’offerta per la ristorazione e le enoteche e i segnali dal mercato sono confortanti: abbiamo registrato, subito dopo le aperture, una ripresa importante e il feedback sul nostro lavoro è ottimo. Siamo positivi quindi e pensiamo che questa trasformazione abbia lo stesso impatto anche sull’estero».

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