Non è una guida e neppure una classifica. E’ piuttosto una dichiarazione d’amore alla pizza attraverso 10 belle storie in giro per l’Italia. C’è la pizza delle Langhe (della Pizzeria Bontà per tutti di Santo Stefano Belbo) e il Racconto d’Autunno (‘O fiore mio di Faenza), c’è la Marinara ( La Notizia, Napoli) e la Lucana (Fandango di Scalera): solo 4 dei 10 esempi di eccellenza «che rappresentano la capacità della pizza italiana di reagire alla globalizzazione gastronomica…» per dirla con Tania Mauri, Luciana Squadrilli e Alessandra Farinelli, autrici de La buona Pizza , storie di ingredienti, territori e pizzaioli, edito da Giunti. Va da sé che la pizza è buona se lo sono i suoi ingredienti. Ed ecco le autrici sulle
tracce di mozzarelle di bufala superlative, pomodori che sanno di sole, formaggi d’alpeggio, salumi artigianali, verdure saporite, vere ispiratrici «di quel magico disco di pasta cotto al forno » capace anche di raccontare le tipicità gastronomiche del territorio in cui nasce.
Testi allegri e foto deliziose, la presentazione del libro è stata fatta in Toscana, a Dievole, un posto di grande fascino, nel Chianti classico, a due passi da Vagliagli: è stata per me l’occasione, di rivedere dopo molto tempo l’azienda, oggi di proprietà dell’imprenditore argentino di origine italiana Alejandro Bulgheroni e al centro di un progetto importante che varrà la pena raccontare.