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Fratelli in pista: Davide e Valentina Abbona
affiancano i genitori Ernesto e Anna
alla guida della Marchesi di Barolo
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Più brava del papà Sergio:
Giulia Zingarelli, Rocca delle Macie
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Poker! Federica Schir, Alessandro Grassi,
Ivo Basile, Gigi Brozzoni
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Tris di donne: Enrica Cotarella alla guida
con la sorella Marta e la cugina Dominga
della Cantina di famiglia Falesco
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Ragazze sprint: Carlotta Pasqua, Violante Gardini, Silvia Franco, amiche e socie di Agivi, di cui Carlotta è presidente
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Garbo e concretezza, Antonio Rallo
Donnafugata è anche il presidente
del Consorzio Doc Sicilia
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Alessandro Marchionne, ad di Genagricola
promotrice di una divertente sfida culinaria
tra contadine altoatesine e chef stellati
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Chiara Bellacci, Luca Stortolani
punti di forza nello staff del gruppo toscano Cecchi
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Anticipatore: biologico, sostenibilità, ricerca:
i temi oggi di moda sono da sempre
pratica quotidiana nella cantina umbra
di Marco Caprai, ambasciatore
del Sagrantino di Montefalco nel mondo
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Linda Giuva, alla guida della cantina
umbra La Madeleine:«L’omaggio va a mia moglie Linda
che dedica all’azienda la maggior parte del tempo,
io mi limito a fare il promoter», parola di Massimo D’Alema.
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Grande Piemonte:
Domenico Clerico e
Anna Abbona (Marchesi di Barolo)
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Gente in gamba: Chiara Lungarotti e
Francesco Zonin
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Emilio Giuseppe Ridolfi,
colonna della Carlo Pellegrino
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Prima fila: Hans Terzer , winemaker della
Cantina altoatesina San Michele Appiano
con l’ad Guenther Neumair
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Giovani in campo: Alessandro Pasqua,
figlio di Umberto, impegnato con i cugini
nella cantina veneta di famiglia
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Allegria con il Saten Monterossa: Elisabetta Gnudi ( Borgo Scopeto e Caparzo)
ed Emanuele Rabotti (Monterossa)
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Francesco Ferreri (Valle Dell’Acate) ha assunto a giugno
la presidenza di Assovini
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Barbe che contano: Nereo Perderzolli (Rai) con
Anton Zublasing presidente Cantina
san Michele Appiano
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Orgoglio di mamma: Marilisa Allegrini,
con la figlia Caterina neo laureata
in filosofia
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Poeta Vignaiolo: Marco Pallanti, proprietario con la moglie Lorenza di Castello di Ama
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Unico Champagne che parla italiano: Enrico e Nadia Baldin, producono Encry a Les Mesnil sur Orger, angolo prezioso de la Cote des Blancs
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Coppia di ferro: Luigi Cremona e br> Lorenza Vitali con Andrea Cecchi, ad della nota cantina toscana
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Giovanna Bianchi, responsabile relazioni esterne
della cantina marchigiana il Pollenza del conte
Brachetti Peretti
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Nuove generazioni: Sebastiano Renda , area manager horeca
della Carlo Pellegrino di cui il padre Benedetto è ad e socio maggioritario
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Tutti lo vogliono: Alessandro Scorsone,
il super intenditore che sceglie i vini
di Palazzo Chigi
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Anna Bartolini: gettonatissimo il banchetto dell’acqua Surgiva, brand della famiglia Lunelli proprietaria delle Cantine Ferrari
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Premi a gogo: dopo lo Sparkling wine producer of the year,
la cantina trentina della famiglia Lunelli è
anche European winery of the year (Wine Enthusiast)
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Attenti a quei due! Helmuth Kocher con il socio
Andrea Vanni è pronto a replicare a Siena il successo
del Merano wine Festival: fissata il 30-31 gennaio 2016
la prima edizione di Siena&Wine
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Firme chiantigiane: Giovannella Stianti MascheroniCastello di Volpaia
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Alberto Ugolini, brand ambassador
del gruppo Santa Margherita presente
a Merano con la cantina Kettmeier
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Sicilia per tre. Vito Catania con il figlio Matteo
proprietari della cantina Gulfi , con Ivo Basile
(Tasca)
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Andrea Marchetti, ad della Mastrojanni,
la cantina a Montalcino di Riccardo Illy
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Dalla Puglia con onore: Granfranco Fino
produttore del noto Primitivo Es
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Pinot nero mon amour: Martin Foradori patron
della cantina altoatesina Hofstatter
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Carlo Vischi, Grow The Planet il primo
social network per la coltivazione dell’orto
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Dolce al quadrato: Dario Loison, celebre
pasticcere veneto, con il figlio Edoardo
per la prima volta in campo
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Da Saronno in Sicilia. Benedetta Poretti,
responsabile comunicazione del gruppo vinicolo
dell’Illva a di Saronno
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Enzo Ercolino e Francesca Moretti
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Cristina e Alessandro Guidi
alla guida di Caraiba,
ovvero il bello sulla tavola
Un altro successo. Complice un incredibile clima primaverile, il Merano wine festival archivia un’altra edizione al top. Ancora una volta altissima l’affluenza dei visitatori che per cinque giorni hanno affollato il Wine festival 2015, per conoscere e degustare i prodotti delle 450 case vinicole e dei 200 artigiani del gusto selezionati dal Merano wine award e Culinaria selection. Ennesimo risultato utile per la Gourmet’s international, braccio operativo di Helmuth Kocher, presidente e fondatore, 24 anni fa, del Merano Wine Festival.
Se è scontata la soddisfazione degli organizzatori, tanti pollici sù anche tra i produttori che in prima persona hanno presidiato le rispettive postazioni: Merano è Merano. E’ immagine, è promozione, è confronto con appassionati che pagano biglietti d’ingresso salati e se ne intendono, è incontro tra amici che si ripete con allegria, di anno in anno. Magari davanti a una birra. Il business, se c’è, bene, se non c’è amen. La voglia di esserci vince.
Certo ci sono anche critiche. Gli spazi della magnifica Kurhaus sono sfruttati come di più non si può, ci sono aree più agevoli e altre meno, ed è comprensibile il disagio delle aziende che si sentono più sacrificate. E poi l’organizzazione: severissima, implacabile, incorruttibile. E’ stato fatto Santo subito quell’addetto che, non conoscendolo, ha impedito al potente Kocher di uscire da un varco proibito…tra la gioia dei presenti!
Ma appunto, Merano è Merano: e per l’occasione «si trasforma nella capitale del vino in Europa e nel salotto buono della raffinatezza», per dirla con il «temibile» Helmut. Al quale si può dire tutto, meno che non sappia selezionare un parterre di qualità. Non solo. Merano Wine Festival vuol dire anche focus interessanti. Come lo spazio dedicato ai vini biologici biodinamici e naturali o il Cult dedicato agli enologi: Franco Bernabei, Maurizio Castelli, Giuseppe Caviola, Roberto Cipresso, Carlo Ferrini, Stefano Chioccioli, Riccardo Cotarella, Luca D’Attoma, Salvo Foti e Luigi Moio. Ovvero i magnifici dieci papà di vini che rappresentano altrettanti punti fermi dell’enologia italiana. E che dire delle degustazioni a scopo benefico? L’Apparita del Castello di Ama, il Mille e una Notte di Donnafugata, il Luce della Vite, il Sagrantino di Montefalco di Arnaldo Caprai: sono solo alcune delle etichette protagoniste delle Charity WineMasterClasses. Mentre tra le proposte della Gourmet Arena ha lasciato il segno il progetto Cooking farm promosso da Genagricola in collaborazione con il Merano Wine Festival: una divertente sfida ai fornelli tra 4 donne dell’Associazione delle donne coltivatrici sudtirolesi e 9 chef stellati e non.
Ps La presenza del produttore è molto importante e quest’anno ho notato qualche assenza di troppo….
