Appius, il «bianchissimo» di Hans Terzer, festeggia 10 anni

Hans Terzer

«Appius è il vino che piace agli uomini che amano le donne con le curve», così mi disse Hans Terzer, winemaker della cantina San Michele Appiano, qualche anno fa, parlando della sua creatura adorata, l’Appius. Il vino bianco creato con l’annata 2010 che ha appena festeggiato il suo decimo compleanno con l’uscita 2019. Una super degustazione ha raccontato al meglio i primi 10 anni di Appius: il «vino da sogno» del celebre enologo altoatesino, creato con le uve di quattro vitigni a bacca bianca, Chardonnay, Pinot grigio, Pinot bianco e Sauvignon blanc, usati in proporzioni diverse e scelti personalmente da Hans puntando sui grappoli migliori di ciascuna annata. «Gioco con il nostro magnifico Pinot grigio quando ho bisogno di maggiore struttura…il Sauvignon è come il sale, mi serve per aumentare l’acidità…», ha raccontato, tra l’altro, Hans ripercorrendo i primi 10 anni di Appius, a partire da un 2010 sorprendente.

Appius: un vino bianco opulento, di grande struttura, capace di invecchiare a lungo, quasi un rosso si potrebbe dire, che rispecchia in tutto e per tutto il gusto, la sensibilità e la creatività del suo autore. L’assaggio dei primi 10 anni non lascia dubbi: la cifra stilistica si riconosce in tutte le edizioni fino all’ultima, la neonata Cuvée 2019: «grandissima annata che ci ha permesso di portare in cantina uve straordinarie e si è tradotta  in un vino dritto, elegante, minerale, dal carattere molto deciso».

Come i suoi 9 fratelli anche Appius 2019 ha una sua speciale etichetta, ideata da Life Circus. Anno dopo anno, si sta creando così una wine collection particolare che siocuramente piace agli appassionati.

Quanto agli aspetti tecnici del vino preferisco affidarmi alle indicazioni della casa:

«Il viaggio della sua vinificazione inizia con la fermentazione alcolica e malolattica (escluso Sauvignon) per poi proseguire con l’affinamento in barrique/tonneaux. Assemblaggio dopo un anno e ulteriore affinamento sui lieviti per tre anni in tini di acciaio inox, di cui due sulle fecce fini. Analisi sensoriale davvero intensa per APPIUS 2019: colore giallo biondo tendente al paglierino, contornato di profondi riflessi verde-olivastri; al naso non lascia alcun sottinteso e si presenta in modo alquanto energico: dapprima frutta tropicale matura (su tutti ananas, mango e papaya), riconducibile allo Chardonnay, poi frutti a polpa bianca (mela cotogna e pera Williams) che palesano i ruoli di Pinot bianco e grigio. Non mancano, poi, i sentori agrumati tipici del Sauvignon, oltre a note floreali (zagara e narciso) e sfumate note vegetali, mediterranee (finocchietto selvatico) e balsamiche (nepitella). Infine, note di vaniglia Bourbon, orzo tostato e tabacco. Al palato, morbidezza e acidità risultano entrambe di intensità ben superiore alla media, in equilibrio davvero perfetto: la dolcezza del frutto viene bilanciata dall’apporto acido che snellisce ed ingentilisce la beva. In fase di retrogusto, infine, spiccano salubri e frizzanti nuance balsamiche (bergamotto, tabacco, cioccolato, cannella e zafferano).

Anche  Appius 2019 esce è in edizione limitata, a ruba tra i wine lovers.

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